La Scuola “Agostino Chieppi” è di ispirazione cristiana cattolica, i principi evangelici diventano motivazione interiore, ispirano il metodo educativo, definiscono le mete finali.
E’ gestito dalla cooperativa sociale “Agostino Chieppi”.
Il plesso scolastico comprende il Nido d’Infanzia “Eugenia Picco”, la Scuola D’infanzia “Casa Famiglia” (in convenzione con il Comune di Parma e appartenenti alla Fism, Scuola Primaria “Casa famiglia” e Scuola Secondaria di Primo Grado “Agostino Chieppi”.
Origini e tradizioni
Il primo nucleo dell’edificio scolastico in cui ha sede la Scuola Agostino Chieppi divenne proprietà della Congregazione delle “Piccole Figlie dei Sacri cuori di Gesù e Maria” fondata da don Agostino Chieppi, nel 1897.
Nel 1900 venne trasferito in tale edificio, sito nel Quartiere Oltretorrente, il Convitto denominato delle “Artigianelle di San Giuseppe” che precedentemente aveva sede in Piazzale San Giovanni 7 – Parma.
Il Quartiere in cui si collocava il Convitto presentava una drammatica realtà igienico – sanitaria e soprattutto viveva una situazione povera e malsana, dove la miseria e il sovraffollamento erano le componenti principali. Alle alunne si impartiva l’insegnamento elementare fino alla VI° classe, secondo i programmi governativi, “integrato da alcuni corsi di religione e di economia domestica”.
Si continuò questo insegnamento e si sviluppò anche un laboratorio che, nel 1909, assunse una gestione a cooperativa, con la partecipazione degli utili alle alunne.
Nel 1936, in seguito a trasferimento del Convitto, fu aperta una scuola materna e un collegio per studentesse ed impiegate: da allora il Plesso è denominato “Casa Famiglia”.
Nel corso degli anni si istituirono altri gradi Scuola: Primaria, Secondaria di primo grado, Liceo Scientifico biologico e nel 2000 si ottenne la “Parità”.
Nel 2006, per continuare l’attività educativa, iniziata da don Agostino Chieppi, si costituisce la “Cooperativa Sociale Agostino Chieppi”.
Vi partecipano laici e religiose, col desiderio, nel solco della tradizione del Carisma dell’Istituto che lo ha fondato, di continuare ad essere una possibilità di educazione cristiana, attenta ed efficace, per tutti i giovani di Parma.
Nel 2008 con la chiusura del liceo scientifico, dopo un’adeguata ristrutturazione di ampi spazi, viene inaugurato l’Asilo Nido “Eugenia Picco” che, insieme alla scuola dell’Infanzia “Casa Famiglia” è in convenzione col comune di Parma; si vive questo rapporto in modo costruttivo, certi che il confronto tra diverse realtà educative arricchisca il dibattito culturale sulla prima infanzia.
L’equipe educativa si impegna per camminare all’interno delle linee guida del Comune di Parma partecipando agli incontri formativi proposti.
La Scuola continua a ispirare la nostra azione educativa allo stile dell’incarnazione caro a don Agostino Chieppi, che si manifesta con “la tenerezza verso l’uomo che cresce”.
Riconosce le famiglie come nucleo insostituibile dell’educazione e pertanto chiede loro la disponibilità alla condivisione del Progetto educativo.
Scuola e il suo territorio
Il Plesso Scolastico “Agostino Chieppi” si colloca in via Cocconcelli, 10, nel quartiere Oltretorrente, nella zona Nord-Ovest della città.
Questa porzione di territorio si caratterizza dal punto di vista della viabilità per la presenza dell’antico asse di attraversamento di via D’Azeglio e per la vicinanza dei grandi viali di circonvallazione: viale Vittoria e viale dei Mille.
Il Plesso è quindi facilmente raggiungibile da viabilità pubblica e privata, sia dal centro storico che dalle zone periferiche ed extraurbane.
Attualmente il quartiere presenta una serie di trasformazioni del tessuto sociale dovute prevalentemente alla aggregazione ed integrazione di etnie, culture e valori notevolmente diversi che costituiscono una potenziale ‘ricchezza’.
Anche dal punto di vista culturale il Plesso scolastico si trova inserito in un contesto attraversato da significativi processi di riqualificazione.
Il quartiere è infatti sede di importanti Istituzioni quali la Biblioteca Civica, l’Emeroteca, l’Archivio di Stato, l’Università Europea, numerose chiese monumentali, l’Università, e connotato da pregevoli testimonianze storico-artistiche quali il complesso dell’Ospedale Vecchio, il Parco Ducale, all’interno del quale si trova il Teatro al Parco, sede di spettacoli e animazioni.
Queste realtà rappresentano alcune delle risorse a cui la scuola fa riferimento per aprire l’istituzione educativa al territorio.
Il Plesso Scolastico Agostino Chieppi è scelta dalle famiglie, per la proposta formativa, per l’ambiente sereno ed accogliente, per le garanzie culturali e educative, per i servizi integrativi e per motivazioni legate ad esperienze positive precedenti.
In generale, nella scuola è presente una buona percentuale di alunni adeguatamente motivati allo studio, con numerosi interessi extrascolastici e formativi, che hanno anche risposta all’interno della Scuola, e con aspettative di tipo culturale finalizzate al proseguimento degli studi superiori.
La nostra visione educativa
Le finalità educative che la nostra scuola ha intenzione di perseguire sono le seguenti:
il compito dell’insegnante/educatore e l’impegno educativo sono collegati in modo sostanziale. Insegnando si educa, in quanto si propone una visione della realtà.
In questo senso, ogni nostro gesto è inevitabilmente educativo, perché esprime e testimonia una posizione di fronte alla vita, ossia un giudizio.
Educare significa: condurre il bambino/ ragazzo a prendere coscienza della ricchezza della realtà secondo tutti i suoi fattori, per fare vera esperienza di crescita ci si serve della cultura e di un metodo d’insegnamento che interpella la persona come soggetto libero, ragionevole e protagonista del proprio processo di apprendimento.
la figura dell’educatore è determinata dalla consapevolezza del rapporto insegnante-alunno, dove l’insegnante sa di essere di fronte ad una persona voluta e amata da Dio e che Dio stesso gli ha affidato.
Per questo, tale rapporto è caratterizzato da un atteggiamento di accoglienza, che valorizza nell’alunno la sua fondamentale dignità di persona.
L’insegnante-educatore accompagna autorevolmente e con sollecitudine l’alunno nel percorso di apertura alla realtà, comprendendone i bisogni e le difficoltà, realizzando, di conseguenza, percorsi didattici tesi a promuovere le naturali attitudini e a colmare le eventuali carenze.
La consapevolezza della propria responsabilità educativa non deve mai essere data per scontata, ma va continuamente rinnovata.
A questo scopo, è indispensabile che ogni insegnante senta l’esigenza di una continua formazione personale, si impegni ad intraprendere percorsi di formazione professionale per rendere l’azione didattica sempre più efficace e rispondente alle diverse esigenze degli alunni, a operare perché gli organi collegiali della scuola siano finalizzati principalmente a ricercare unità di principi e metodi educativi.
È importante rilevare che non solo gli insegnanti, ma ogni operatore all’interno della scuola ha una sua responsabilità educativa, perché la sua sola presenza, il suo modo di atteggiarsi, il suo modo di parlare, la sua attenzione nei confronti dell’alunno, anche se non espressa in forma verbale, incide sulla sua formazione.
L’educazione come introduzione alla totalità del reale, avviene attraverso un’attenzione alla singola persona in crescita, alla sua concretezza e unicità.
Il processo educativo avviene secondo uno sviluppo che, nel rispetto dei tempi personali, valorizzi attitudini e capacità di ciascuno.
Scopo dell’educazione è, infatti, che ogni individuo proceda nella realizzazione della sua persona, mettendo a frutto tutte le proprie doti e tutti i propri interessi.
In questo processo educativo è implicata la libertà di ciascuno, quindi è essenziale che la responsabilità del bambino/ragazzo venga sollecitata e sostenuta, perché egli aderisca a ciò che la propria intelligenza indica come bene per la propria vita.
Dal punto di vista metodologico, ha particolare importanza la coralità di intervento, cioè l’unità ideale e metodologica degli educatori.
La proposta educativa deve essere chiara, esplicita ed unanime.
Una proposta incerta, titubante e discorde determina, infatti, nell’alunno disorientamento e confusione.
Nel clima di familiarità autorevole che si stabilisce all’interno della Scuola, anche la correzione è segno di attenzione nei confronti dell’alunno da parte dell’educatore.
Essa però deve essere attuata e motivata in modo positivo, in modo da lasciare ampi spazi alla possibilità di ripresa.
Ogni alunno sarà sempre accolto indipendentemente dal suo comportamento e la fiducia che gli viene accreditata non sarà ingenua ma continuamente rinnovata in uno stimolo positivo per la maturazione personale.
C’è nell’educazione una dimensione comunitaria ineliminabile.
La vita collettiva è origine di conoscenza e di cultura, poiché essa è incontro, dialogo, scoperta delle connessioni fra una cosa e un’altra, può ritrovarsi nella sua concretezza e nella sua tendenziale interezza.
La nostra Scuola riconosce il valore della famiglia come luogo primario di esperienza e di educazione del bambino, promuovendo con essa la continuità dell’educazione educativa e una fattiva collaborazione.
A questo scopo sollecita il dialogo con i genitori e il confronto sulle scelte educative operate dalla Scuola.
Nelle situazioni che manifestano particolari difficoltà, la Scuola si rende disponibile per un aiuto ai genitori che intendano impostare il rapporto educativo secondo i principi affermati in questo documento.
Il gruppo di lavoro è formato da tutti gli operatori che pur nella diversità dei ruoli professionali operano e collaborano insieme per rendere l’esperienza educativa sempre più significativa.
L’equipe educativa sostenuta dalle coordinatrici pedagogiche progetta e verifica l’esperienza formativa e didattica favorendo la continuità delle esperienze sia all’interno del proprio ordine scolastico sia con le altre realtà educative presenti all’interno dell’Istituto comprensivo.
La costante formazione degli educatori/insegnanti si pone come obiettivo l’analisi e la comprensione dell’azione educativa oltre al costruire consapevolezze attraverso la sperimentazione, l’osservazione, la documentazione e la riflessione collegiale.
Se il Plesso scolastico si offre come spazio di incontro e di dialogo, di condivisione, di cammini lo si deve alla “passione educativa” di don Agostino Chieppi, Fondatore della Congregazione delle Piccole Figlie.
Il suo patrimonio di “sapienza educativa”, che affonda le radici nel “farsi come uno di noi” di Gesù e si nutre della convinzione dell’importanza dell’educazione, viene affidato ancora oggi a coloro che condividono la stessa passione educativa.
Lo stile della “incarnazione”, che si manifesta con “La tenerezza verso l’uomo che cresce” (Agostino Chieppi) è uno dei principi su cui si fonda la scuola, luogo di accoglienza e opportunità unica di crescita e di stimolo alle potenzialità affettive, sociali e cognitive di ogni singolo bambino/ragazzo.
All’interno del gruppo classe, ogni singolo bambino/ragazzo è seguito personalmente, sia nella crescita globale, sia nello sviluppo delle potenzialità conoscitive.
Il compito principale dell’insegnante/educatore è quello di cogliere tutti i segni delle capacità e delle abilità personali e proporre un metodo e un percorso adeguati all’unicità di ogni bambino.
Didattica
Quando si sente parlare di didattica difficilmente ci si scosta dall’immagine della lezione frontale, ripetitiva di un programma ministeriale standardizzato e bloccato, mentre la didattica per noi è prima di tutto esperienza.
Nei diversi Ordini e grado di Scuola, è necessario tener conto dell’età dei bambini, della loro evoluzione fisica, psicologica e mentale che porta con sé un’enorme quantità di esigenze e di domande di senso.
Non solo, è anche necessario tener conto delle diversità di relazioni, di circostanze e modalità di affronto.
Tutto ciò concorre a stabilire un progetto inclusivo che investe tutta l’esperienza sensoriale e conoscitiva attraverso la didattica.
La proposta didattica della scuola ha lo scopo di formare ogni alunno nella totalità della sua persona, valorizzandone le capacità, gli interessi e l’unicità.
Per questo il metodo proposto è strettamente legato all’esperienza: gli insegnanti accompagnano, in modo graduale e secondo le esigenze delle diverse età, alla scoperta, all’incontro e alla conoscenza della realtà.
Mission
E’ una “scuola per la persona” e una “scuola delle persone”, cioè uno spazio relazionale nel quale gli educatori (famiglie, docenti, personale non docente) concorrono alla costruzione di identità personali libere e consapevoli, tramite una proposta culturale seria e ricca di significati.
Il giovane che a scuola si incontra è portatore di potenzialità che attendono di essere “liberate” e portate a maturazione attraverso un orientamento delle proprie energie verso una positiva costruzione di sé, un solidale rapporto con gli altri, una creativa risposta ai problemi della vita, una progressiva apertura ai valori cristiani.